Diario di viaggio

Rahela ci racconta il suo pellegrinaggio alla Mecca
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Tra le attività che proponiamo alle nostre allieve artigiane c’è anche il potenziamento della lingua italiana, grazie a volontari che le supportano nello studio. Come “compito delle vacanze” durante la chiusura di agosto dell’Associazione, Eugenio (il docente di italiano che aiuta Rahela) ha pensato di farle scrivere il diario di viaggio del suo pellegrinaggio alla Mecca, sapendo che per lei avrebbe reppresentato un momento molto importante della sua vita.

Eccolo qui, lo condividiamo con voi:

“Il pellegrinaggio alla Mecca era un mio desiderio, ma penso che lo sia di ogni Musulmano.
Sono partita da Bologna il 21 di agosto insieme a mio marito e mio figlio di 5 anni.
Il viaggio per raggiungere la Medina è stato molto lungo, più di 20 ore tra treni e aerei, ma la cosa più faticosa è stato il caldo che abbiamo trovato una volta arrivati in Arabia Saudita, con temperature che arrivavano a quasi 50 gradi.
Per quattro giorni siamo rimasti alla Medina dove si trova la Casa del Profeta Maometto. Lì abbiamo pregato molto e ci siamo preparati per il momento più importante del viaggio, che mi ha emozionata di più: il pellegrinaggio alla grande Moschea della Mecca, la casa di Allah.
Siamo entrati in Moschea di notte, per via del grande caldo, con indosso gli abiti sacri: per gli uomini sono previsti due lunghi teli bianchi, uno che copre il busto e l’altro per le gambe, mentre per le donne non c’è obbligo riguardo al colore, ma devono essere vestiti tradizionali che coprano tutto il corpo e il capo e che non siano mai stati indossati prima.
Una volta dentro abbiamo svolto i riti tradizionali, come girare sette volte intorno alla Kaaba, il cubo nero situato al centro della Grande Moschea, recitando sempre preghiere diverse, poi ci siamo diretti verso altri due luoghi sacri, per chiedere perdono a Dio. Anche mio figlio, che è piccolino, era molto felice di seguirci in questi riti.
Un’altra grande gioia è stata poter condividere questa esperienza con la mia sorellina e con mia suocera, che non vedevo da molti anni e che hanno organizzato il viaggio negli stessi giorni proprio per incontrarci.
Per la prima volta mio figlio ha potuto conoscere sua nonna e sua zia, e trascorrere del tempo con loro prima di ripartire noi per l’Italia e loro per il Bangladesh.”

         

Note per il lettore

L’Hajj (حَجّ), il pellegrinaggio alla Mecca, è uno dei cinque pilastri dell’Islam ed è obbligatorio per ogni musulmano adulto almeno una volta nella vita, a condizione che abbia la salute e i mezzi per farlo.

L’ihram (إحرام‎), l’abito sacro, è un segno di purezza, umiltà, ma soprattutto di uguaglianza tra tutti i pellegrini, indipendentemente dal loro status sociale o economico.

La Kaaba (كَعْبَة‎) è una struttura cubica coperta da un drappo nero e dorato, sormontata da una cornice dorata. È considerata la “Casa di Allah” e rappresenta il punto focale verso cui i musulmani di tutto il mondo si rivolgono durante le loro preghiere quotidiane, indipendentemente da dove si trovino.

La Grande Moschea della Mecca può ospitare milioni di fedeli in pellegrinaggio.


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